giovedì 30 aprile 2009

Angoli di Roma ieri e oggi



Porta San Paolo e Piramide di Caio Cestio
La Porta San Paolo è una delle porte meridionali delle Mura aureliane a Roma, ed è tra le più imponenti e meglio conservate tra le porte originali dell’intera cerchia muraria.Il nome originale era Porta Ostiensis, perché da lì iniziava, e tuttora inizia, la via Ostiense, la strada che collega Roma ad Ostia e quindi al suo antico porto.Fu ribattezzata col nome attuale di Porta San Paolo, perché era l'uscita per la Basilica di San Paolo fuori le mura.La struttura, in travertino, è fiancheggiata da due torri a base semicircolare,caratterizzate da finestre e merlature.Nel lato interno si può ammirare la corte fortificata,negli ambienti situati all'interno della porta è stato allestito il Museo della Via Ostiense.Un breve tratto di mura collegava Porta San Paolo alla Piramide di Caio Cestio, ma andò distrutta a causa di un bombardamento duramente la Seconda Guerra Mondiale.la Piramide venne fatta erigere in onore di Caio Cestio, morto tra il 18 e il 12 a.C., che ebbe la carica di pretore, tribuno della plebe e membro del collegio dei Septenviri epulones, coloro che organizzavano i banchetti sacri.La struttura risulta con una base di 29,47 metri e un'altezza di 36,8 metri ed è posta su una base in opera cementizia e blocchi di travertino; la tomba è stata ricoperta con lastre di marmo di Carrara.


Piazza Barberini e la fontana del Tritone
Piazza Barberini è una piazza di Roma situata a cavallo tra il colle Quirinale e gli Horti Sallustiani, prende il nome dal Palazzo Barberini che vi si affaccia.E' situata vicina alla famosa Via Veneto, la via della Dolce Vita.Al centro della piazza è posta la Fontana del Tritone realizzata dal Gian Lorenzo Bernini nel 1643 su commissione del papa Urbano VIII Barberini.La fontana, per molti una delle più belle di Roma, è stata realizzata in travertino e presenta, tra le code dei quattro delfini che sorreggono il tritone, due stemmi dei Barberini.Da questa piazza, partendo proprio dalla fontana, fino al XVIII secolo partiva il carro che trasportava in corteo i cadaveri trovati sfigurati, per metterli in mostra nei punti più trafficati della città, affinché se ne potesse riconoscere l'identità.

AVENTINO
L'aventino è uno dei mitici sette colli di Roma,il più meridionale e isolato dei colli,La tradizione vuole che il colle sia stato popolato per la pri-
ma volta dal re Anco Marcio che vi avrebbe trasferito gli abitanti di al-
cune città da lui conquistate e distrutte. Venne incluso nelle Mura
Serviane venne dichiarato proprietà pubblica e diviso in favore delle famiglie plebee e diventando un importante centro per il commercio a causa della sua vicinanza con il porto. Durante tutta l'età repubblicana, il colle continuò ad essere abitato principalmente da plebei, lo dimostrano la costruzioni di tem-
pli come quello di Cerere Libero e Libera (sede degli Edili della plebe)
e quello di Minerva. A partire dall'inizio dell'età imperiale, dopo che
la popolazione originaria s'era lentamente trasferita nella pianura sot-
tostante e nell'area di Trastevere, il colle si trasformò in quartiere ari-
stocratico; fu per questa trasformazione in zona aristocratica che il colle
venne devastato dai Goti di Alarico nel sacco del 410 e da allora venne
praticamente abbandonato.

SANTA SABINA
La chiesa paleocristiana di Santa Sabina venne fondata nel 422 d.C. da Pietro d'Illiria. Oggi domina il colle Aventino con la sua antica semplicità ed accompagna le passeggiate dei romani sul belvedere dei vicini "Giardini degli Aranci". Visitando la chiesa è impossibile restare indifferenti dinnanzi ai battenti intagliati nel cipresso del V secolo d.C. e raffiguranti la crocefissione. Non dimenticate di visitare anche il chiostro medioevale, Oltre che una delle chiese paleocristiane meglio conservate in assoluto, sebbene pesantemente restaurata, è sede della curia generalizia dell'ordine dei Frati Predicatori.

IL GIARDINO DEGLI ARANCI
Il Giardino degli Aranci è il nome con cui si indica Parco Savello,sull' Aventino,Il giardino, il cui nome deriva dalla presenza caratteristica di numerose piante di aranci amari,si estende nei pressi della chiesa di Santa Sabina sull'Aventino,all'ingresso del parco, addossata ad una nicchia del muro di cinta è collocata la fontana realizzata da Giacomo della Porta del 1509.
Una delle più belle vedute di Roma dipingono lo sfondo del "Giardino degli Aranci". Oggi i giardini sono di pubblico accesso ed offrono a turisti e romani uno dei migliori panorami della città. Sullo sfondo possiamo intravedere la cupola di San Pietro e l'intera area nord del Tevere. I tetti romani di Trastevere colmano la distanza col Vaticano offrendo un quadro unico di Roma,sul basso scorre il fiume Tevere.
....continua.....