Christina Dodd,ha lavorato come progettista prima di diventare scrittrice,scriveva i suoi primi romanzi durante le ore di pausa, ma dopo la nascita della prima figlia decide di dedicarsi completamente alla scrittura dividendo il suo tempo sia alla scrittura che alla famiglia che intanto era aumentata.Nel 1991 viene pubblicato il suo primo romanzo e da quello ne seguono molti altri sempre di successo.Attualmente vive in Texas con il marito e due figlie. Ha ottenuto diversi riconoscimenti e premi importanti. I suoi libri sono tradotti in 7 lingue e uno dei suoi ultimi romance ("In My Wildest Dreams") e' entrato al settimo posto nella classifica del New York Times. In un intervista, la Dodd afferma "Il mio scopo in ogni libro e' di scrivere una storia che io stessa voglio leggere. Mi piacciono i dettagli e molta tensione sessuale, amo l'eroe dominante e l'intelligente e vivace eroina pronta a domarlo. (...) Scrivere mi rende felice e realizza il mio desiderio di raccontare storie. E' un grande lavoro, e io lo amo." Caratteristiche principale nei suoi libri sono lo humor, personaggi complessi e un'attenzione particolare per i dialoghi. Emerge anche profondita' e talento nel rendere l'evoluzione dei personaggi nel corso della storia.Ama discutere spesso le trame suoi romanzi con il marito e i figli chiede consigli tipo "Devo sparare mentre lui nuota nel fiume o dopo che ha raggiunto la riva... Dove è possibile nascondere i gioielli? ... Che cosa succede se si rapisce la principessa sbagliata?" è il vantaggio di avere uno scrittore in famiglia. Nonostante negli ultimi anni Christina Dodd abbia ambientato i propri romanzi nel diciannovesimo secolo, in passato ha realizzato libri ambientati nelle epoche piu' disparate, dal Medioevo ai Western.Christina ha ereditato da sua madre l'amore per la lettura e i libri,ama leggere andare al cinema e viaggiare con la sua famiglia.
DOLCE RICATTO (Some Enchanted Evening)
protagonisti Clarice e Robert Mackenzie, Conte di Hepburn. UN CASTELLO, UNA PRINCIPESSA IN PERICOLO E UN CONTE INTRIGANTE...
Clarice e le sue sorelle, principesse del regno di Beaumontagne, devono lasciare il paese e vivere sotto mentite spoglie: la loro esistenza è infatti minacciata da un gruppo di ribelli. Senza denaro, Clarice è costretta a lavorare, ma un giorno il conte Robert MacKenzie la invita al castello...I due diventano presto amanti, finchè lui non la obbliga a prendere parte a un pericoloso imbroglio: fingersi la donna, un tempo sedotta e abbandonata, dall'infido colonnello Ogley. Clarice accetta, ma da quel momento per Robert sarà difficile riconquistare il suo cuore.
TENERA RECLUSIONE (The Barefoot Princess)
protagonisti Amy Rosabel e Jermyn Edmondson, Marchese di Northcliff.
Legami di sfida, legami del cuore
Considerato il suo rango, la principessa Amy è audace e schietta. Forse troppo. La indignano gli abusi che gli abitanti del villaggio sono costretti a subire da parte dei ricchi della zona. Soprattutto da Jermyn Edmondson, marchese di Northcliff. Tanto che Amy mette in atto un piano per vendicarli: rapisce Jermyn per ottenere un sostanzioso riscatto da distribuire al popolo. Ma quando lo zio del prigioniero rifiuta di pagare, Amy si ritrova con un uomo troppo affascinante legato al proprio letto…I tre romanzi hanno un filo conduttore comune, e consigliamo quindi di leggerli in sequenza.
RAPITA DA UN PRINCIPE (The Prince Kidnaps a Bride)
protagonisti Sorcha e Rainger de Leonides, il principe di Richarte
Per salvarla dovrà usare l’arma più sleale: la seduzione...
Promessi fin dalla nascita, la principessa Sorcha e il principe Rainger sono destinati a governare i loro regni insieme.
Ma la rivoluzione li ha separati: da sei anni Sorcha è in esilio su una remota isola della Scozia; quanto a Rainger, è stato prigioniero così a lungo da essere creduto morto. Quando la principessa decide di intraprendere il lungo viaggio per tornare in patria, al suo fianco c’è un giovane pescatore. Che sia proprio Rainger? Sorcha avrà la risposta solo dopo che l’amore si sarà divertito a... confondere le acque.
mercoledì 27 maggio 2009
domenica 17 maggio 2009
IL GELATO e la brioches col tuppo
Per gentile concessione di mia figlia DANIELA che gusta la sua meravigliosa brioches
La tradizione attribuisce alla Sicilia ed in particolare ai palermitani l’invenzione di uno dei più gustosi ed apprezzati prodotti dolciari del mondo: il gelato.Della dominazione araba si tramanda che il gelato sia stato inventato proprio da questo popolo che aveva l’uso di bere nelle giornate d’afa una bevanda zuccherata.La chiamavano “Sciarbat” che vuole dire sorbire, padre del sorbetto, creata con le rare nevi dei nostri monti palermitani, non a caso alcuni rilievi riportano il toponimo dato proprio dagli arabi: pizzo Niviera nei pressi di Giacalone era il luogo più vicino alla città in cui ricavare la neve dalle niviere, una sorta di buche realizzate nel terreno, in cui deposta la neve al suo interno, venivano ricoperte di paglia per mantenere il freddo per essere utilizzata in estate.I siciliani, ma in particolare i palermitani, ne fecero tesoro di quello che gli arabi, i primi ad accorgersi che una spremuta di fiori odorosi come il gelsomino o una spremuta di frutta, mescolati alla neve diventavano un ottimo sorbetto specie con l’aggiunta di un dolcificante, un binomio perfettamente riuscito che dal medioevo e giunto fino a noi con una piccola variante per inventare il gelato come lo s’intende oggi.
Collocata in ceste, rivestite all’interno di paglia e sale marino, a dorso di mulo e di notte si trasportava in città, qui era deposta in profonde cantine, dove si conservava per diversi mesi.
A Palermo diversi luoghi erano deputati a questo servizio, in particolare erano due i depositi chiamati comunemente della neve, dove la gente si recava a comprare una piccola scorta di ghiaccio per sé o in esclusivo per deliziare l’aristocrazia di cui era dipendente, in periodo di calura.
I gelati siciliani, sono indiscutibilmente i più rinomati del mondo. " I gelatai" sono capaci di inventare migliaia di gusti servendosi di tutti i tipi di frutti freschi (fichi, gelsi neri, fragole, more, banane, etc..) frutta secca (nocciole, pistacchi, noci) o anche fiori, come il gelato di gelsomino che é in assoluto il più caratteristico. Nelle innumerevoli varianti ancora una volta troveremo in ogni zona della Sicilia il gelato caratteristico.
A Palermo, il gelato si mangia in ogni stagione. E' tradizione nelle calde e afose sere d' estate, passeggiare sul lungomare di Palermo gustando un gelato come gelsomino e cannella , la cassata imbottita, gli spongati con panna, i pezzi duri dai diversi gusti imbottiti con gelato di torrone.
Posto di rilievo, infine, si deve dare ai sorbetti (gelati senza aggiunta di latte) ed alle granite, le più comuni sono quelle al limone, al caffè ed alle mandorle, gradita pausa rinfrescante soprattutto nelle giornate estive.
Un posto a parte lo meritano le brioches col tuppo...quelle che qua in sicilia mangiamo con la granita, il gelato o anche solo con la panna montata
BRIOCHES COL TUPPO
Eccovi la ricetta:500 gr manitoba,100 gr zucchero,125 gr margarina,un cubetto di lievito,1 bustina di vanillina,un pizzico di sale,250 dl di latte.
Esecuzione: unire la farina manitoba, lo zucchero, la margarina , l'aroma e il sale, impastare e man mano aggiungere il latte con il lievito di birra. Finito di impastare formare una palla e lievitare per 2 orette...trascorso questo periodo di tempo formare delle palline più grandi e di sopra una più piccolina...in modo da formare le classiche brioches col tuppo, lievitare per un'ora, spennellare con l'uovo e infornare a 180° per 20 minuti.
Ecoo la ricetta della
GRANITA SICILIANA
per 4 persone:½ litro d'acqua, 300 grammi di zucchero, 5 limoni
esecuzione.n una casseruola con l'acqua aggiungere la buccia ben lavata e tritata di 2 limoni e lo zucchero.Scaldare sul fuoco, senza far bollire fino a quando lo zucchero non sarà del tutto sciolto.Appena raffreddato filtrare con una pezzuola e aggiungere il succo sempre filtrato dei limoni.L'operazione più delicata è la “gelatura”. Mettere in freezer e lasciare maturare il succo filtrato, scrostando con una piccola spatola man mano che comincia a gelare.Questa operazione serve ad evitare che gli aromi e lo zucchero precipitino sul fondo, lasciando in alto solamente il ghiaccio senza sapore.Al termine della gelatura si avrà una granita morbida e omogenea. Ottima da accompagnare, a prima colazione, con la classica brioche.
La tradizione attribuisce alla Sicilia ed in particolare ai palermitani l’invenzione di uno dei più gustosi ed apprezzati prodotti dolciari del mondo: il gelato.Della dominazione araba si tramanda che il gelato sia stato inventato proprio da questo popolo che aveva l’uso di bere nelle giornate d’afa una bevanda zuccherata.La chiamavano “Sciarbat” che vuole dire sorbire, padre del sorbetto, creata con le rare nevi dei nostri monti palermitani, non a caso alcuni rilievi riportano il toponimo dato proprio dagli arabi: pizzo Niviera nei pressi di Giacalone era il luogo più vicino alla città in cui ricavare la neve dalle niviere, una sorta di buche realizzate nel terreno, in cui deposta la neve al suo interno, venivano ricoperte di paglia per mantenere il freddo per essere utilizzata in estate.I siciliani, ma in particolare i palermitani, ne fecero tesoro di quello che gli arabi, i primi ad accorgersi che una spremuta di fiori odorosi come il gelsomino o una spremuta di frutta, mescolati alla neve diventavano un ottimo sorbetto specie con l’aggiunta di un dolcificante, un binomio perfettamente riuscito che dal medioevo e giunto fino a noi con una piccola variante per inventare il gelato come lo s’intende oggi.
Collocata in ceste, rivestite all’interno di paglia e sale marino, a dorso di mulo e di notte si trasportava in città, qui era deposta in profonde cantine, dove si conservava per diversi mesi.
A Palermo diversi luoghi erano deputati a questo servizio, in particolare erano due i depositi chiamati comunemente della neve, dove la gente si recava a comprare una piccola scorta di ghiaccio per sé o in esclusivo per deliziare l’aristocrazia di cui era dipendente, in periodo di calura.
I gelati siciliani, sono indiscutibilmente i più rinomati del mondo. " I gelatai" sono capaci di inventare migliaia di gusti servendosi di tutti i tipi di frutti freschi (fichi, gelsi neri, fragole, more, banane, etc..) frutta secca (nocciole, pistacchi, noci) o anche fiori, come il gelato di gelsomino che é in assoluto il più caratteristico. Nelle innumerevoli varianti ancora una volta troveremo in ogni zona della Sicilia il gelato caratteristico.
A Palermo, il gelato si mangia in ogni stagione. E' tradizione nelle calde e afose sere d' estate, passeggiare sul lungomare di Palermo gustando un gelato come gelsomino e cannella , la cassata imbottita, gli spongati con panna, i pezzi duri dai diversi gusti imbottiti con gelato di torrone.
Posto di rilievo, infine, si deve dare ai sorbetti (gelati senza aggiunta di latte) ed alle granite, le più comuni sono quelle al limone, al caffè ed alle mandorle, gradita pausa rinfrescante soprattutto nelle giornate estive.
Un posto a parte lo meritano le brioches col tuppo...quelle che qua in sicilia mangiamo con la granita, il gelato o anche solo con la panna montata
BRIOCHES COL TUPPO
Eccovi la ricetta:500 gr manitoba,100 gr zucchero,125 gr margarina,un cubetto di lievito,1 bustina di vanillina,un pizzico di sale,250 dl di latte.
Esecuzione: unire la farina manitoba, lo zucchero, la margarina , l'aroma e il sale, impastare e man mano aggiungere il latte con il lievito di birra. Finito di impastare formare una palla e lievitare per 2 orette...trascorso questo periodo di tempo formare delle palline più grandi e di sopra una più piccolina...in modo da formare le classiche brioches col tuppo, lievitare per un'ora, spennellare con l'uovo e infornare a 180° per 20 minuti.
Ecoo la ricetta della
GRANITA SICILIANA
per 4 persone:½ litro d'acqua, 300 grammi di zucchero, 5 limoni
esecuzione.n una casseruola con l'acqua aggiungere la buccia ben lavata e tritata di 2 limoni e lo zucchero.Scaldare sul fuoco, senza far bollire fino a quando lo zucchero non sarà del tutto sciolto.Appena raffreddato filtrare con una pezzuola e aggiungere il succo sempre filtrato dei limoni.L'operazione più delicata è la “gelatura”. Mettere in freezer e lasciare maturare il succo filtrato, scrostando con una piccola spatola man mano che comincia a gelare.Questa operazione serve ad evitare che gli aromi e lo zucchero precipitino sul fondo, lasciando in alto solamente il ghiaccio senza sapore.Al termine della gelatura si avrà una granita morbida e omogenea. Ottima da accompagnare, a prima colazione, con la classica brioche.
giovedì 14 maggio 2009
Primo caldo benvenuta CAPONATA
Caponata palermitana
Comincia il primo caldo e in sicilia cominciamo a preparare come contorno un piatto che si mangia freddo e che preparato abbondantemente dura parecchi giorni in frigo perchè come diciamo noi...più stà più buona è...
INGREDIENTI:
4 melanzane nere,2 cipolle,200 g passata di pomodoro,200 g di olive bianche,
1 manciata di capperi,2 cuori di sedano,1 e ½ cucchiaio di zucchero,1 bicchierino di aceto,olio e sale q.b.Tagliate a dadi le melanzane, mettetele in un colapasta,salatele e lasciatele riposare, in modo che perdano il loro liquido amaro.
Affettate finemente le cipolle e soffriggetele in olio. Quando saranno trasparenti, unite la passata di pomodoro, regolate di sale e fate cuocere circa 10 minuti unendo, a metà cottura, il sedano a pezzetti bollito (per renderlo tenero), le olive e i capperi. Aggiustate di sale e lasciate cuocere a fuoco lento. Passate un attimo sotto l’acqua corrente le melanzane, asciugatele e friggetele. Unitele alla salsa e cuocete ancora per qualche minuto. Completate con 1 cucchiaio e ½ di zucchero ed un bicchierino di aceto di vino, mescolate e lasciate raffreddare.
domenica 10 maggio 2009
SABRINA JEFFRIES e la “Fratellanza Reale" (Royal Brotherhood)
Negli ultimi 10 anni, Sabrina Jeffries ha scritta 17 romanzi Regency e quattro novelle - facendo diventare i suoi libbri dei best-seller e vincendo più di una dozzina di premi. Nata a New Orleans, allevata in Tailandia, sabrina attribuisce il suo successo alla capacità d'ascoltare."Vi scrivo ciò che mi piace leggere: leggo romanzi storici sexy, con più dialogo e più sensualità ".
Ama scrivere sul 19° secolo inglese.... Non solo lei è una fan di Jane Austen , ma ha un dottorato di ricerca in lingua inglese.Lei scrive, dice, perché "non posso non scrivere... Ho storie nella mia testa, e devo tirarle fuori ".
Dopo una serie di lavori, ha deciso che il suo lavoro preferito è scrivere romanzi.Nei romanzi,dice, posso immischiarsi nella vita delle persone senza problemi.Sabrina Jeffries ha venduto più di 3 milioni di libri. Scrive nella sua casa nel nord Carolina, dove vive con il marito, Rene, e il loro figlio, Nick.
Ama viaggiare (sia in tempo reale o su Internet), leggere uscire a cena o per un gelato.Alla domanda su come descriverebbe la sua vita in solo 8 parole risponde " sto vivendo il mio sogno d'infanzia!".
Tra le Braccia di un Principe (In the Prince's Bed)
E' il primo della saga chiamata Royal Brotherhood chiamata così perché i tre protagonisti sono i figli illegittimi di Prinny, il mitico Principe di Galles, cioè il futuro re Giorgio IV, il quale però non ha riconosciuto nessuno dei tre.
Tutto comincia quando Alexander decide di stringere un'alleanza con i due fratellastri che come lui non hanno ottenuto nulla dalla loro parentela regale. Il loro patto comporta che si aiuteranno a vicenda in modo da ottenere ognuno il proprio tornaconto.
nel primo romanzo ambentato a Londra nel 1813, Lord Alexander Black, conte di Iversley e figlio illegittimo del principe del Galles, ha un doppio problema: sentimentale e finanziario. Deve impalmare un’ereditiera prima che la notizia del dissesto finanziario in cui si trova raggiunga Londra. La prescelta è Katherine Merivale, nel cui cuore il fascino del conte di Iversley non tarda a far breccia. Ma, inaspettatamente, Katherine scopre le mire di Alexander. Potrà ancora fidarsi di lui?
Al Piacere del Principe (To Pleasure a Prince)
Prosegue con questo romanzo la saga " Royal Brotherhood ", ovvero la "Fratellanza reale" Da tenere presente che il romanzo è abbastanza autonomo,anche se, potendo, è preferibile ovviamente leggere la saga in sequenza.
I tre libri sono dedicati ciascuno a uno dei tre figli illegittimi di Prinny, il Principe di Galles, quindi fratellastri che hanno giurato di aiutarsi e sostenersi l’un l’altro, visto che le regole della cosiddetta buona società negano loro ogni diritto.
in questo romanzo Lady Regina gemma del ton londinese, addirittura soprannominata La Belle Dame sans Merci, cioè la Bellezza Senza Misericordia, perché ha già rifiutato ben undici proposte di matrimonio, in realtà Regina nasconde un segreto, di cui si vergogna al punto non solo da tenere alla larga tutti i corteggiatori, ma che non ha nemmeno avuto il coraggio di confessare alla propria famiglia…decide di avvicinare lo schivo e solitario visconte Marcus North, figlio illegittimo del Principe reggente, il suo scopo: favorire il corteggiamento del proprio fratello nei confronti della sorella di Marcus, che osteggia quella relazione. al cospetto della bellissima Regina, Marcus non può che capitolare. Ma a un prezzo: che Regina accetti le sue focose attenzioni.
Una Notte con il Principe (One Night with the Prince)
Questo è il terzo libro della saga " Royal Brotherhood ", ovvero la "Fratellanza reale" romanzi dedicati ciascuno a uno dei tre figli illegittimi di Prinny,che hanno giurato di aiutarsi e sostenersi l’un l’altro.
In quest’ultimo romanzo i protagonisti sono due personaggi che si incontrano piuttosto spesso nei romanzi di ambientazione regency, cioè l’incallito libertino Gavin Byrne, che trascorre il proprio tempo giocando d’azzardo e passando con disinvoltura da un’amante all’altra, e che dichiara di non credere assolutamente nell’amore, e la vedova del marchese di Haversham, lady Christabel seria e posata, impoverita ed in gravi difficoltà per colpa di un marito incosciente. Ma sia Gavin che Christabel hanno degli obiettivi precisi in mente: lei deve recuperare alcune lettere compromettenti finite in mano al malvagio lord Stokely che riguardano proprio Prinny, il nobile padre di Gavin, lui è deciso a vendicarsi per il modo vergognoso in cui questi ha trattato sia lui che sua madre, un’attrice irlandese, condannandoli per anni ad una vita di stenti e miserie. Si forma così una “strana coppia”, in cui Christabel fingerà di essere l’amante di Gavin, ed insieme si recheranno ad un ricevimento in campagna molto esclusivo e particolare per L’annuale torneo di carte che si disputerà nella casa del nobiluomo…
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